Simone Vallerotonda

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Virtuosi dell’arpeggio

Recensione pubblicata sulla rivista “MedioEvo” – Settembre 2013
Autore: Franco Bruni

Appartenente alla famiglia del liuto, la tiorba ha conosciuto tra la fine del Cinquecento e la prima stagione barocca una grande diffusione, emancipandosi gradualmente dall’originaria funzione di supporto armonico al canto e affermandosi come strumento solista con una propria letteratura virtuosistica.

D’altronde, le limitate sonorità del liuto poco si adattavano all’utilizzo con organici vocali-strumentali sempre piú nutriti e il problema fu risolto dalla tiorba, grazie a una cassa armonica piú ampia e all’aumentato numero (da 14 a 16) nonché alla disposizione delle corde, che ne ampliavano sensibilmente la potenza sonora. Nel XVII secolo ebbe un crescente successo anche la chitarra, e proprio alla letteratura per tiorba e chitarra spagnola è dedicata la raffinata antologia Dans la nuit (EL 132329, 1 CD , www.soundandmusic.it), che ci guida tra le delicate e affascinanti sonorità dei due strumenti, proposte dal tocco sensibile di Simone Vallerotonda.

Alle corte del re Sole
Una scelta antologica che si concentra geograficamente nella Francia del Re Sole, dove furono attivi l’italiano Francesco Corbetta e il suo discepolo Robert de Visée,che dettero grande impulso alla diffusione di questi strumenti: il Corbetta divenne un rinomatissimo compositore di musiche per chitarra, molto richiesto dalle corti europee, mentre de Visée ottenne il titolo di maître de guittare di Luigi XIV. Nel CD se ne ascoltano movimenti di danza, chaconnes, sarabandes, passacailles, tratti dalle numerose raccolte a stampe e manoscritte pervenuteci.

Simone Vallerotonda si destreggia tra i brani per chitarra di Corbetta e quelli per tiorba di de Visée in maniera egregia, con momenti di grande virtuosismo, come nel caprice de chacone di Corbetta. Tra i brani di de Visée, a cui le basse risonanze tipiche della tiorba danno una impronta decisamente piú solenne, ricorrono alcuni omaggi del compositore ad altrettanti celebri musicisti dell’epoca come accade in Les Sylvains de M. Couperin e l’Entrée des Espagnols de M. Lully, in cui vengono trascritte per la tiorba musiche del grande Seicento francese.

E su questa impronta si collocano anche altre due bellissime trascrizioni per tiorba dello stesso Vallerotonda dedicate a due tra i piú famosi brani per viola da gamba diMarin Marais. Nella sua versatilità di liutista/ tiorbista/chitarrista, nonché di trascrittore, Simone Vallerotonda si conferma tra i piú talentuosi rappresentanti della nuova generazione di musicisti dediti alla musica antica.

Franco Bruni