Simone Vallerotonda

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CD CLASSICO, 5 stelle

Recensione pubblicata sul periodico online “CD Classico” – Dicembre 2013
Autore: Angelo Formenti

La piccola etichetta pesarese E lucevan le stelle ci propone un CD importante su molti versanti, storico, musicologico, interpretativo e lo fa col piglio e la sicurezza di una major discografica, che sa quello che vuole e che il suo pubblico si aspetta.
Innanzitutto diciamo che il target (almeno fino all’uscita di questo disco…) è un pubblico di nicchia, colto e curioso, che cerca notizie, sensazioni, conferme. Possiamo dire allora che il protagonista è Luigi XIV, il Re Sole col suo mondo, il suo regno, la sua società. È proprio in quegli anni, dalla metà del ‘600, il genio italico si afferma oltralpe, nella politica e nella cultura, basti pensare al card. Mazarino e a J. B. Lully : in questo brodo di coltura si afferma la figura del pavese Francesco Corbetta, che letteralmente importa la chitarra in Francia, dando alla sua musica un che di nobiltà, al punto di diventare il maestro del Sovrano, che spesso si cimenterà con lo strumento davanti alla sua Corte. La biografia di Corbetta ci presenta peraltro una figura abbastanza complessa e misteriosa, “ammanicata” con tutte le maggiori Corti europee, una specie di agente segreto, con il proprio talento come lasciapassare.
Accanto a Corbetta nel disco troviamo il suo successore artistico, Robert de Visée, forse allievo, forse no del pavese, ma certamente non inferiore per talento.
Ecco, quando il CD scivola nel lettore ci si para dinnazi uno spaccato di questo mondo, che non è il nostro ma che da questo ha attinto a piene mani, mentre l’Europa si avviava sulla strada che nel giro di un secolo avrebbe portato alla Rivoluzione francese ed alla affermazione della borghesia. Intanto il liuto e la tiorba lasciavano il passo alla chitarra, non più solo retaggio strumentale italo-spagnolo.
Ancora due notazioni per questo disco entusiasmante: l’esecutore, di altissimo livello, Simone Vallerotonda e le note di Andrea Damiani, vera ciliegina su questa bella torta.
È ovvio che considero questo disco di primissima qualità.

Angelo Formenti