Simone Vallerotonda

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i bassifondi - musica barocca

Alfabeto Falso – 5 stelle su Musica

Recensione pubblicata sulla rivista “Musica” – Settembre 2017
Autore: Claudio Bolzan

Musica - Settembre 2017Titolo davvero curioso per un prodotto squisitamente musicale: e tuttavia un titolo che calza perfettamente con il prezioso programma offerto da Simone Vallerotonda, insieme a Josep Maria Marti Duran e Gabriele Miracle, un programma interamente incentrato su un repertorio secentesco dedicato alla chitarra barocca e su un «nuovo» tipo di intavolatura che rivoluzionò il modo di scrivere e di suonare la musica per la chitarra: si trattava di un sistema assai pratico di notazione, basato sulle lettere dell’alfabeto, facendo corrispondere ogni accordo ad una lettera.

Questo sistema avrebbe permesso a tutti coloro che possedevano uno strumento di poter suonare una danza oppure di accompagnare un cantante, seguendo le lettere poste sopra un rigo. Tale sistema venne codificato nel trattato La Nuova inventione d’intavolatura per sonare le balletti sopra la chitarra spagnuola, pubblicato nel 1606 da Girolamo Montesardo. Tuttavia accanto all’alfabeto così indicato, gli strumentisti utilizzavano un sistema che può essere considerato affatto opposto al precedente, e cioè L’alfabeto falso, che raccoglieva gli stessi accordi dell’alfabeto ordinario, arricchiti però da acciaccature e note estranee all’armonia. Il primo esempio di questo ulteriore sistema è inserito nel frontespizio dell’opera Li cinque libri della chitarra alla spagnuola, pubblicato a Roma nel 1640. Si tratta di un «alfabeto dissonante» che permette di creare una tavolozza ben più ampia permettendo nello stesso tempo di ampliare le possibilità sonore dei singoli strumenti: tale modo di suonare venne utilizzato ampiamente da autori come Corbetta, Pellegrini, Carbonchi, Granata, Valdambrini, Bortolotti, Santiago de Murcia. Anche se non inseriti nei loro «metodi», questo «metodo alfabetico» è utilizzato e scritto per esteso nelle singole composizioni.

Il disco in questione ci presenta dunque una silloge di questi autori e delle loro composizioni più suggestive,
eseguendole però non solisticamente, ma «in trio», cioè aggiungendo una parte di basso continuo: un metodo discutibile, senz’altro, ma il cui effetto sonoro è di sicuro fascino e di grande efficacia (soprattutto in certi brani), oltretutto stilisticamente plausibile, stando ad alcuni documenti, citati e in parte riportati nel fascicolo allegato, firmato dallo stesso Vallerotonda (comprendente note assai dettagliate offerte anche in lingua italiana). Ne è scaturito un vero e proprio caleidoscopio musicale, sempre cangiante, ricco di colori, di effetti timbrici, di ritmi e di accattivanti melodie, a cominciare dalle numerose Passacaglie, tra le quali emergono quelle di Foscarini, di Kapsberger, Bartoletti, Corbetta. Ma non possono essere tralasciati gli altri brani: pagine brevi ed essenziali sempre fresche, vivaci, ritmicamente trascinanti, spesso arricchite (ma mai pesantemente) con percussioni (si ascolti, al riguardo Capona di Valdambrini). Non mancano poi i capolavori come la Passacaglia di Kapsberger, la Toccata cromatica di Piccinini o Los Impossibles di Santiago de Murcia (con il gustoso effetto timbrico delle percussioni utilizzate).

Un disco insomma ricco di sorprese, di bella musica, peraltro eseguita con la dovuta vitalità, con suono pieno e rotondo, tale da evocare epoche e ambienti ormai lontanissimi nel tempo, ma ricreati e rivissuti attraverso le danze, le movenze, i colori stessi che, pure, decoravano le dimore principesche e quelle borghesi. Oltre alle qualità esecutive e alle suggestioni delle musiche, il disco si avvale di una veste grafica elegante, di una registrazione naturalissima, timbricamente efficace, ben spaziata. Non esitiamo quindi a raccomandarlo a chi ama questo tipo di repertorio.

Claudio Bolzan

Alfabeto Falso AA.VV. | I Bassifondi | Arcana A435